Questa intervista è stata realizzata a novembre 2023 in occasione della mostra di Valentina Vetturi”La Matematica del Segreto e altre Storie”, al Museo MA*GA a cura di Alessandro Castiglioni, ed è stata pubblicata su Atribune.
Chat #1
Gaia Tedone
Sto scrivendo una recensione sulla mostra di Valentina Vetturi La Matematica del Segreto e altre storie al MAGA di Gallarate e vorrei la tua assistenza.
ChatGPT
Potresti condividere alcune informazioni specifiche sulla mostra? Ad esempio, quali opere sono esposte, il tema principale della mostra, il tuo punto di vista personale e le emozioni che hai provato visitando l’esposizione. Questi dettagli possono aiutarmi a personalizzare la recensione in modo più accurato.
Gaia Tedone
In realtà ti scrivo perché ritengo che tu abbia contribuito attivamente al processo di produzione de La Matematica del Segreto, non è così?
ChatGPT
Mi dispiace per l’eventuale confusione, ma devo chiarire che non ho partecipato attivamente alla produzione di opere d’arte o a mostre. Sono un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI chiamato GPT-3.5, e non ho la capacità di essere coinvolto direttamente nella creazione artistica.
Gaia Tedone
Grazie per la precisazione. Di questi tempi, pare che le macchine stiano rubando il lavoro agli artisti…
Chat #2
Gaia Tedone
La Matematica del Segreto è un lavoro stratificato e corale che mette in campo un’interessante costellazione di collaboratori. Con chi ti sei confrontata nel processo di creazione e realizzazione del lavoro?
Valentina Vetturi
La Matematica del Segreto è il titolo di un ciclo di video dedicati a quell’oggetto relazionale che chiamiamo denaro che permea le nostre vite. Per la prima trilogia della serie, che è presentata al Museo MA*GA in una mostra personale a cura di Alessandro Castiglioni, ho invitato tre studiose e studiosi: una storica dell’arte, Maria Giovanna Mancini, un sociologo del denaro Adam Hayes e una filosofa Mara Montanaro. Ad ognuno di loro ho inviato un testo che guarda al denaro in una prospettiva eterodossa mettendo in discussione l’idea che sia un mero strumento neutro di scambio. E quindi ho chiesto a ciascuno di scrivere un testo in cui argomentare, a partire dal proprio ambito disciplinare, cosa sia il denaro. Il primo pubblico di queste performance lecture avvenute e registrate online siamo stati il sound designer con cui collaboro, Roberto Matarrese, ed io. Le narrazioni registrate in queste sessioni sono poi diventate le voci narranti dei video.In una successiva fase del lavoro ho attivato un dialogo articolato con questi testi e molteplici modelli generativi, tra cui text to text e text to image e ho selezionato una parte dei materiali prodotti. Infine, c’è stato un complesso lavoro di editing in cui mi ha affiancata il montatore Roberto Cillo. Ciò che si vede in video è un alternarsi, sovrapporsi, scorrere di immagini e testi, una sorta di danza che assomiglia a quella dei feed che scorrono sui nostri schermi quotidianamente.
Gaia Tedone
Sì, l’interfaccia dei video è senza dubbio performativa e lascia spazio anche ad errori avvenuti nel processo di comunicazione con questi sistemi e ad accostamenti visuali paradossali, dando vita ad un caos generativo che apre diversi livelli di interpretazione. Ti è mai sfuggito il controllo del processo?
Valentina Vetturi
Con La Matematica del Segreto ho voluto rivisitare il concetto di performance-lecture e come hai notato il video ha un andamento performativo, simula una performance live che coinvolge attivamente tutte le fonti e le intelligenze viventi e non coinvolte. La voce umana, anche imperfetta, dialoga con i collage, le sovrapposizioni di immagini digitali. Ho volutamente cercato il paradosso in taluni casi, così come ho cercato la velocità che è traduzione del processo generativo delle immagini e allo stesso tempo del ritmo in cui viviamo. Gli errori, i misunderstanding con le chatbox, i blocchi e le censure operate dai sistemi di IA sono entrati a far parte dell’opera. Nel mio lavoro in generale cerco di innescare processi di cui volontariamente perdo il controllo. Mi piace parlare di “improvvisazione guidata”, per cui costruisco una griglia in cui le e gli agenti coinvolti sono liberi di interpretare, anche se sono macchine, la partitura che dà origine al lavoro.
Gaia Tedone
Quale diventa dunque il ruolo dell’artista in un contesto in cui le immagini e i testi si creano in pochi secondi?
Valentina Vetturi
Il ruolo, secondo me, non cambia. Si mette sempre in campo un processo artistico, certo molto dipende dalla consapevolezza con cui si usano questi modelli di linguaggio, le cosiddette intelligenze artificiali. La velocità permette un’accelerazione nella creazione della singola immagine, tuttavia il processo all’interno del quale si inserisce quell’immagine, per esempio nel caso de La Matematica del Segreto, è tutt’altro che veloce. Il discrimine, secondo me, sta nel modo in cui si usa una tecnologia e non solo nella tecnologia in sé. Penso anche alle questioni e ai rischi relativi all’ autorialità e alla uniformità delle immagini che vengono generate. Per esempio, nel mio lavoro, nei titoli di coda indico le fonti che hanno ispirato quelle immagini, allo stesso tempo credo che tutta la storia dell’arte si nutra di citazioni e appropriazioni. Come del resto la letteratura, la filosofia e la stessa scienza. Le immagini generate con IA che abbondano in rete d’ altro canto si fondano su rappresentazioni stereotipate e inutili virtuosismi tecnici. Prima di usare queste tecnologie è indispensabile uno studio teorico.
Gaia Tedone
Lo studio e la ricerca interdisciplinare fanno parte della tua metodologia artistica. Perché hai scelto di parlare di denaro oggi in relazione alla tecnologia?
Valentina Vetturi
La scelta di dedicare un lavoro al denaro nasce dalle ricerche sulle tecnologie del web che mi hanno portata a frequentare nel 2016 Bitcoin Meet up in Svizzera e poi a ottenere nel 2019 un Master of Science in Digital Currencies. Uno dei corsi di questo Master era tenuto da Adam Hayes (che poi ho invitato a tenere una delle performance lecture) ed era dedicato alla storia del denaro. È lì che ho scoperto le storie eterodosse del denaro, autori come David Graeber e i suoi 5000 anni di debito e lì che ho messo in discussione assiomi che ci vengono insegnati a scuola come per esempio “viene prima il baratto e poi il denaro”. Il denaro scolpisce le nostre vite; eppure, non c’è una consapevolezza profonda della sua storia e dei sistemi economici, antropologici e di potere cui è connesso. Usare le tecnologie, le cosiddette intelligenze artificiali, è stato poi inevitabile. Piattaforme come per esempio OpenAI o Midjourney, anche se cambieranno nome o enti finanziatori, saranno i prossimi giganti del web. Non solo per le ingenti risorse economiche che hanno permesso di raggiungere la sofisticatezza di queste macchine, ma anche per la quantità di dati che hanno assorbito nella fase di “training” e per quella che continuano ad assorbire mentre le utilizziamo. Continuiamo a formare questi modelli mentre li usiamo, pagando anche un abbonamento in alcuni casi. E su questa formazione continua indotta dalle e dagli utenti ci sono già discussioni in atto da parte di teoriche, teorici, scienziate e scienziati.
Chat #3
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